Oggetti pieghevoli: quando il design finisce sottobraccio
Il design pieghevole rappresenta una categoria (se così si può definire) di oggetti che nascono pensando anche alla loro facile trasportabilità, alla possibilità di riporli in poco spazio, alla leggerezza e quindi, perché no, ad un risparmio in termini di quantità di materiale utilizzato per produrli.
Il tavolino Cumano di Achille Castiglioni per Zanotta è tra gli oggetti pieghevoli ma prima ancora è uno dei simboli dell’eclettismo del designer. Siamo alla fine degli anni ’70, Castiglioni ripensa ad un tavolino archetipo per esterni dotato di tre gambe e piano circolare, la novità è proprio (ma non solo) la sua possibilità di piegarsi tramite uno snodo scorrevole. E’ interamente realizzato in acciaio verniciato con un buco nel piano che permette al tavolino di essere appeso alla parete. E’ un oggetto semplice che enfatizza l’idea di eleganza funzionale e l’effetto déjà-vu, nonostante sveli poco dell’archetipo originale a cui è ispirato. Non è solo un tavolino da outdoor ma può essere usato in qualsiasi stanza della casa.
Nel 1964 Gae Aulenti disegna la seduta April per Zanotta una “sedia pieghevole per interni e imbarcazioni”. Gae Aulenti ripensa alla forma iconica della sedia da regista e ai mobili in tubolare metallico del Bauhaus. Il prodotto è dedicato sia al mondo nautico che alla casa, la struttura è in acciaio inox, seduta e schienale possono essere in tessuto impermeabile così come in cuoio; è versatile, leggera, una volta ripiegata occupa pochissimo spazio e si adatta allo stile minimale così come agli spazi più estroversi ed eclettici.
Per la spiaggia esiste un oggetto curioso e molto pratico; più che tra gli oggetti pieghevoli lo dovremmo inserire tra i prodotti “arrotolabili”; Vista mare è un po’ lettino, un po’ sedia e un po’ sdraio. È composta da due bastoni portanti in legno di pino marittimo e un telo in canvas rivestito in Teflon ™ che rende il tessuto impermeabile e ultra-resistente, garantendo l’ottima qualità del prodotto. Per trasportarla facilmente, occupando pochissimo spazio, è possibile proprio arrotolare il telo intorno ai bastoni e portare la sdraio sottobraccio come se fosse una baguette.
Forse non si tratta propriamente di design ma ci piace farvi questa segnalazione: qualcuno ha pensato di piegare proprio la baguette per renderla più facilmente trasportabile da chi si muove in bici. Il boulanger di Egalitè (panetteria e caffetteria francese a Milano) ha pensato ad una versione di baguette da poter appendere alla canna della bicicletta o al manubrio e l’ha chiamata Vélo che in francese vuol dire “bici”.